Cuneiforme intervista Domenico Olivero

domenico_olivero_oc_land_2016_cuneo_arte_p

Cuneiforme intervista Domenico Olivero

In corrispondenza dell’incontro alla Biblioteca Civica di Cuneo che si svolgerà domani 10 Settembre alla ore 10 abbiamo realizzato un’intervista con l’artista Domenico Olivero.

La pratica artistica di Domenico Olivero è sempre in continuo sviluppo, in un flusso nomade, attenta alla storia e alle forme comunicative, interpretate spesso attraverso le forme della storia dell’arte, con materiali quotidiani, che sia pittura o forme istallative. Recentemente si sta avvicinando al mondo sonoro con sperimentazioni di materiali elettronici applicate alle forme visive. Da questi particolari processi nascono opere che guardano ai sentimenti e alle emozioni umane.

Cuneiforme (C): Il prossimo 10 Settembre alle ore 10 sarai alla Biblioteca Civica di Cuneo per parlare del tuo percorso artistico, Sono oramai quasi trent’anni che svolgi l’attività di artista, non ti sei mai stufato?

Domenico Olivero (DO): per fortuna il mondo dell’arte è stranissimo, non ha regole, cambia continuamente, spesso si capovolge, per cui è una realtà affascinante che non annoia mai.

L’arte non guarda ad un obiettivo ma è il divenire stesso del vivere.

Ogni tappa è una nuova porta che si apre su altre stanze con altre porte, spesso ci si perde e a volte ci si ritrova. Si esce in suggestivi paesaggi o si rientra in assurde camere.

Praticarla produce continue emozioni, scoperte, sia negli aspetti estetici che in quelli culturali. Tutto è sempre messo in discussione, instabile. Via entrati in questo luna park non se ne vuole più uscire.

C : ma tu che cosa fai in questo fantastico pianeta?

DO : cerco di condividere il mio percorso di emozioni, principalmente con i miei lavori artistici, che vanno dalle forme più assodate, come la pittura o la scultura ma sperimentando anche particolari media come le performance, i video o le installazioni. Da diversi anni poi realizzo progetti sul web, che hanno declinazioni comunitarie come il blog “doattime” che narra di arte o il profilo di “Cuneo succede” sulla piattaforma di Facebook che guarda alla collettività cittadina.

C : A questo incontro seguirà una nuova tappa del progetto Oc-land, che avevi avviato nella mostra “Grandarte” nel 2013, torni a Cuneo, dopo Parigi e Valdieri, con un nuovo tassello che si aggiunge a questo tuo articolato lavoro artistico. Tre anni che sicuramente avranno prodotto ripensamenti e spostamenti in un lavoro così lungo e complesso, ora a che punto sei?

DO : Effettivamente il lavoro era nato con un’attenzione alla tradizione culturale, al cercare di unire la storia di un luogo con la storia di una persona. Ci sono state alcune difficoltà legate alla complessità che hanno stravolto le idee iniziali liberandolo da una certa rigidezza estetica.

Se nella prima opera, quella presentata nel complesso Monumentale di San Francesco, i legami fra territorio e storia individuale erano molto rigidi, nei due lavori successivi mi sono svincolato aprendomi più all’ispirazione e alle emozioni.

In questa nuova tappa, visto la possibilità di un intero spazio caratterizzato da un’antica storia locale, la famosa Cantina Novara, ho agito con maggiore libertà e fantasia.

C: Vedendo le opere che stai per completare mi pare che il vino sia più un’ispirazione, forse stai guardando in altre direzione o almeno sei andato oltre alla rappresentazione diretta di questo “nettare”?

DO: Effettivamente questo progetto guarda al cambiamento, alla trasformazione.

Ti racconto questo aneddoto, la sera in cui sono stato invitato ho brindato con amici. Alcuni giorni dopo, riordinando, ho trovato un bicchiere, dimenticato su un ripiano, il vino era evaporato, lasciando un delicato ricamo.

Questa suggestione ha avviato delle riflessioni sul mutamento, di quanto rimane di noi, del nostro passaggio. Così il progetto ha preso una forma inaspettata, forse un poco strana, ma molto intensa e intima.

Poi proprio ieri un mio amico mi ha fatto notare che sull’edificio dove esporrò compare la scritta della cantina ma è anche presente, un poco più su, una meridiana, che segna l’immaterialità per eccellenza della trasformazione, il tempo.

Tornando quindi all’intervento che si svolgerà a fine mese, sarà un lavoro molto speciale, un’installazione site-specific che sarà in bilico fra oggetto fisico e immaterialità. Infatti ci sarà una deriva multimediale che interagirà con alcuni luoghi della città. Avevo già iniziato nella mostra precedente, a Torino, a utilizzare i codici QR e ora anche qui a Cuneo ho sistemato alcuni di questi codici, per la città, sperando che qualcuno si accorga di questi segni e li utilizzi. Un modo di fare azione artistica diffusa, che vado oltre il semplice spazio espositivo.

C: pare una cosa molto complessa, in linea col tuo lungo percorso artistico.?

DO: diciamo che tutti i miei lavori nascono da articolati pensieri, ma poi cerco sempre di realizzarli in modo diretto. Lavoro sempre con immagini, forme fisiche, situazioni che arrivano allo sguardo liberamente senza necessarie spiegazioni. Queste ci sono ma rimangono dietro all’opera.

C: bene allora ci vediamo Sabato alle 10 in Biblioteca Civica a Cuneo.

Monili di Mario Mondino a S.Maria del Monastero, Manta

VENERDI 26 AGOSTO 2016

nella bellissima Chiesa di Santa Maria del Monastero a Manta alle 18.00

INAUGURAZIONE

della personale dello scultore Mario Mondino.

MONILI”

Mondino nasce a Morozzo dove il padre aveva unofficina artigiana di fabbro, ed è forse giocando con gli scarti metallici che trovava nellofficina, che riconosce come materia prediletta per il suo operare artistico lacciaio, che plasma in forme essenziali di ancestrale memoria.

Il suo cammino artistico si avvale anche di un lungo periodo di docente di materie plastiche presso il Liceo artistico di Cuneo, e laspetto di questo percorso, è quello della ricerca tecnica, cioè la conoscenza e luso di ciò che serve per fare la scultura, partendo proprio da quel materiale a lui così congeniale, che gli permette attraverso la levigazione, di togliere, aggiungere e di trasformarla in preziose opere: punte di selce, schegge ingigantite, trottole di pietra, quasi giocattoli per giganti o maghi (da Claudio Salvagno).

La ricerca paziente di Mondino si nutre di cose essenziali, di buone pratiche, di curiosità, che trova tra le lunghe solitarie camminate nei boschi di casa sua, un modo per lartista di ricercare la poetica di alfabeti primari, o di forme esoteriche .

In questa architettura romanica, semplice e austera, Mario Mondino installa le sue sculture in acciaio, levigate con estrema sapienza creativa, oggetti che lui chiama monili, di medie e grandi dimensioni, dalle forme astratte e antropomorfe.

La mostra è visitabile dal 26 agosto al18 settembre con i seguenti orari : venerdì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00

02

Aritmia Music Festival

Aritmia Music Festival
con MARTA SUI TUBI

 

3 settembre 2016
a partire dalle ore 14:00
Ingresso gratuito

Ex Caserma M. Musso

Saluzzo (Cuneo)

aritmia

 

 

[dal comunicato stampa]

Il gruppo di giovani SAN in collaborazione con Associazione Ratatoj presentano:
Aritmia Music Festival con il patrocinio del Comune di Saluzzo e della Fondazione Amleto Bertoni

L’Aritmia Music Festival nasce con l’intenzione di puntare un riflettore sui talenti musicali emergenti e concedere loro un pubblico e l’opportunità di entrare in contatto diretto con chi ha già svolto con successo il suo percorso professionale in tale ambito. L’evento si terrà sabato 3 settembre 2016 nella splendida atmosfera dell’Ex Caserma Mario Musso di Saluzzo, giá fulcro di numerose attrazioni della Provincia Granda. Dalle ore 14 le band emergenti inizieranno ad esibirsi, circondate da un ricchissimo village composto da diversi laboratori artistici, tra cui quelli di disegno (ritrattistica e fumettistica ad opera del gruppo ‘Potpourri Comics’) presso i quali sarà possibile svolgere attività d’intrattenimento. Vi sarà inoltre la possibilità di ammirare una mostra fotografica appositamente strutturata e di ascoltare la presentazione del nuovo album ‘Roll The Shadows’ dei Madyon.

Saranno inoltre presenti luoghi di ristorazione nei quali sarà possibile scegliere tra un grande assortimento di prodotti tra cui pizza cotta in forno a legna, messa a disposizione dei locali Pedigrotta e Canoa di Saluzzo, servizio bar, birra e paninoteca.

Intorno alle 19 inizierà il dj set che vedrà esibirsi in consolle ‘Degio’s‘ che farà da accompagnamento all’aperitivo ed intratterrà gli ospiti in attesa del momento clou che sarà quello del concerto. Ci sarà così l’esibizione del gruppo vincitore in apertura appunto al concerto finale ad opera del gruppo ‘Marta sui tubi’.

L’Aritmia Music Festival avrà come ospite principale i Marta Sui Tubi, una delle band più interessanti, originali e di qualità che offre la penisola. Nati nel 2002, hanno collezionato oltre 300 concerti dal vivo e una partecipazione al Festival di Sanremo. Ad aprile è uscito il loro nuovo esplosivo disco LOSTILEOSTILE, il sesto della loro carriera, che contiene tredici canzoni eterogenee, potenti, delicate, emozionanti, fuori dagli schemi. I Marta sui Tubi ne hanno fatta tanta di strada in questi anni, crescendo in maniera esponenziale e ponendosi in maniera sempre più decisa nel panorama musicale italiano. Sul palco dell’Aritmia Festival potrete ammirare lo stile inconfondibile della band siciliana, tornata alla storica formazione in trio con la potenza espressiva della voce di Giovanni Gulino, la visionarietà della chitarra di Carmelo Pipitone e la solidità della batteria di Ivan Paolini.

www.martasuitubi.com

PROGRAMMA

Ore 14.00 inizio contest

Si esibiranno live:  Le RiForme di Vita, Snakes Charmers, L I E )La Nebbia, The Fire Glass, WhiteWashers,  Lapadit.

Presenta: Lorenzo Baravalle
Coordinerà la giuria del contest Gigi Giancursi
(musicista, ex perturbazione)

Ore 19 :Degio’s dj set
Ore 21: gruppo vincitore
Ore 21,30 Marta sui tubi

Evento Facebook: www.facebook.com/AritmiaMusicFestival

Grazie al sostegno di:

Acqua Eva, Polizza Migliore, Inalpi, Bene Banca, Robe di Kappa, Berkeley, Le Fattorie Fiandino, Nuova Icas, Tiffany Caffè, Kiss, Be up, Castello Rosso, Bio Fruit, Nobil Homo, Gusto Divino, Sani Frutta, Lady Vittoria, Expert, Centro riparazioni, Satispay, Ristorante “da Claudino”, Enoteca S.Martino, I chimi, Tabaccheria Elena, gioielleria Gold Gallery, pasticceria Chiappello Delsoglio, Supertino, Rent Events, Ristorante Boschetto, Athena, Ciclimattio, Persico, Il mastro fornaio, Fru-Italy, Danilo Acconciature, All Pilots, Mondadori, I sapori, Plast Cuneo S.r.l. , Osteria del Golf, Segnavia, Edicola Peter Pan, Grosso vacanze, Giuliano Emilio e figli, Taverna San Martino, Hotel Chalet Seggiovia.

Attraverso Festival

attraverso festival langhe roero monferrato cuneo asti arte musica cultura

 

 

Arti, paesaggio, cultura materiale e resiliente nei territori patrimonio dell’Umanità Unesco e del Basso Piemonte

In programma tra fine agosto e inizio settembre 2016, si svolge la prima edizione di Attraverso Festival, il festival che tra concerti, teatro, cibo e vino, si offre come un vero e proprio percorso turistico-spettacolare per visitare, narrando con parole e musica, il territorio inserito nella World Heritage List dell’Unesco nel 2014 e quelli limitrofi del Piemonte meridionale, traLanghe, Roero e Monferrato.

Con lo sguardo al futuro ma il cuore ben saldo nel passato Attraverso ha l’obiettivo di far dialogare tra loro, con gusto, i diversi linguaggi della nostra epoca: quello letterario e quello teatrale, quello musicale e quello della cultura materiale del territorio. Proprio in questo intento sta il significato di una delle parole chiave del festival, la resilienza, intesa come la capacità di resistere e di reinventarsi partendo dalla propria storia.

Partendo da queste premesse ha preso forma l’articolato programma di Attraverso che tra spettacoli di teatro, concerti, performances e narrazioni raggiunge ben diciannove comuni delle province di Cuneo, Alessandria e Asti.

Un Festival diffuso quindi, nei più diversi luoghi già carichi di storia e di eccellenza, che hanno come denominatore comune il paesaggio delle colline a vite che li contraddistingue, dove nascono i grandi vini piemontesi.

Un viaggio attraverso le abbazie e le piazze, i cortili, i ricetti e i castelli, per riscoprire il territorio in compagnia di alcuni protagonisti che hanno fatto del racconto la propria matrice stilistica.

all’OMBRA dei GRANDI FOTOGRAFI

palazzo samone cuneo ombra grandi fotografi fotografia photo

Da sabato 27 agosto a domenica 18 settembre nei locali di Palazzo Samone, in Via A. Rossi 4 a Cuneo, si potrà gustare la Mostra Fotografica “all’OMBRA dei GRANDI FOTOGRAFI”.

Ci sono cose che a spiegarle sembrano ovvie, sembrano considerazioni ovvie, ma vederle certe ovvietà, verificarle attraverso delle immagini, non è come pensarle e basta.
Guardando queste fotografie mi viene da dire che viviamo tutto con grande intensità e tra questo tutto anche il rapporto con la cultura.
Probabilmente questo dipende dalla forza straordinaria della fotografia, della violenza che, a volte, ci mostra o dallo splendore delle figure che riprende.
Certo è che la violenza della fotografia non è una violenza armata, non è una cosa “terribile”. Nessun orrore, nessun tumulto.
Le fotografie che i nostri fotografi presentano in questa Mostra sono come un gioco: “facciamo l’imitazione di qualcuno?”. E così facendo si hanno gli stimoli per continuare ad imparare, a fare nuove esperienze, magari a cambiare stile fotografico.
E’ certo che tutto l’impegno profuso in questa nuova sfida è rivolto alla bellezza, al sorriso, alla gioia. Quasi un “prenderci in giro” con ironia pur sapendo che dovremo sottostare ai giudizi di chi fruirà delle nostre immagini.
L’importante famiglia in posa,  le Signore di diversi ceti sociali al ristorante, la realtà diversa dalla realtà, la bellezza dei nostri paesaggi e la durezza della vita in montagna, le nudità improvvisate, sono solo alcuni esempi di ironica rappresentazione di noi stessi.
La bravura dei nostri fotografi nell’ atteggiarsi come Micheal Kenna, Edward Weston, Paolo Monti, Vanessa Beecroft, Franco Fontana, Erwin Blumenfeld, Ansel Adams e altri ancora, tutti numi tutelari della Storia della Fotografia, non è solo nel risultato ottenuto ma nell’atteggiamento umile con il quale è stato affrontato questo impegno.
In questo periodo così difficile, il nostro umile pensiero è rivolto ad essere una piccola goccia positiva di bellezza, che il fruitore delle nostre immagini potrà fare sua, se lo vorrà.

Ober Bondi

Espongono:
Roberta BARALE – Monica BARBERO – Ober BONDI – Paolo BUSSONE – Ugo CANAVESE – Gianni CHIARAMELLO – Sergio FEA – Silvia FEA – Luca FREGUGLIA – Giacomo GALVAGNO – Noemi SICCARDI

La Mostra sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 16.30 alla 19.30 e il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.

Inaugurazione: domenica 28 agosto 2016 alle ore 11.00

“Scratch Hither” al Complesso Monumentale di San Francesco

moving tales san francesco collezione collection la gaia cuneo bruna matteo viglietta   (129)

Fra le prime opere che si incontrano entrando nel maestoso spazio c’è il lavoro di DOUGLAS GORDON (Glasgow, 1966) dal titolo “Scratch Hither” del 2001, durata 34145″

Soggetto esclusivo del video Scratch Hither (2001) è una mano maschile, quella dell’artista. AI centro dell’opera il gesto reiterato di un indice invitante, il dito avanza e indietreggia. Il movimento si ripete ininterrottamente per oltre trenta minuti, variando di ritmo e intensità, dapprima un incedere lento, seduttivo, in seguito nervoso, spazientito e frenetico. Una scintilla si accende immediatamente, ma ben presto il desiderio che qualcosa accada in scena o di essere condotti altrove lascia lo spazio alla frustrazione di beckettiana memoria per un’attesa mai soddisfatta.

Nulla infine realmente accade, o forse, come ironicamente suggerisce l’autore, il racconto filmico può seguire regole nuove, può tradire le aspettative ordinarie, può ammaliare, insinua il termine hither, ma anche deludere, rendere pruriginosa l’esperienza, come invece sottolinea la prima parte del titolo scratch graffiare, rigare. L’artista persegue la seduzione dello spettatore riprendendo con la telecamera un gesto familiare, una mano che invita, lo inganna con altrettanta facilità sottraendo alla costruzione narrativa sia il momento centrale dello svolgimento, sia la risoluzione finale dell’azione.

Il video condensa due temi ricorrenti nella produzione artistica di Douglas Gordon, il corpo umano e il cinema. Insistere sul dettaglio corporeo tradisce una vera e propria ossessione, il corpo umano per il videomaker di origini scozzesi, che aveva esordito come performer, rappresenta il luogo privilegiato per un’indagine sulla verità. Partendo dal presupposto che essa contenga duplicità e laceranti contrapposizioni, la pelle dei soggetti ritratti, dita e spalle tatuate, mani in movimento, riconsegnano allo sguardo dello spettatore i segni tangibili della complessità che si dibatte nelle profondità cerebrali dell’individuo. La mano, nello specifico, simboleggia l’elemento della relazione, la prima parte del corpo che si offre nell’incontro con l’altro, mentre aspetto esteriore e insieme gestualità di ciascuno custodiscono tracce e segni della nostra psiche, che per definizione si dibatte tra pulsioni inconsce, razionalità logica e convenzioni sociali.

Il secondo elemento significante in Scratch Hither è costituito dal tempo narrativo, la manipolazione della durata del gesto ripropone una pratica già utilizzata ampiamente dall’artista che ha dedicato la sua intera carriera a scandagliare la struttura cinematografica, e in particolare il rapporto tra spettatore e immagine cinematografica o televisiva. Il punto di partenza sono per lo più pellicole radicate nella memoria collettiva, in 24 Hours Psycho (1993) ripropone il film di Alfred Hitchcock rallentando la successione dei frames in modo che la proiezione raggiunga la durata di 24 ore. La dilatazione del tempo filmico riguarda anche 5 Year Drive-By (1995), qui addirittura sfiorando risultati paradossali, il tempo della narrazione viene espanso fino a coincidere con il tempo della storia. In nessun caso il visitatore avrà l’opportunità di vedere nella sua interezza il film modificato, ma non per questo egli rinuncia alla visione. Allo stesso modo, nonostante l’inganno ordito attraverso l’opera video in mostra, il visitatore, dopo un iniziale disorientamento, nel momento esatto in cui riconquista il ruolo di osservatore autonomo, non si ritrae dalla sfida lanciata dall’artista e ripensando alla facilità con cui si è fatto sedurre, cede a un sorriso.

Orari: lunedì: giorno di chiusura

martedì-sabato: 15.30-18.30

domenica e festivi: 15.30-18.30

Fino al 28 Agosto 2016

Moving Tales – Racconti in movimento. Opere video dalla Collezione La Gaia

A cura di Eva Brioschi con la collaborazione di Manuela Galliano Complesso Monumentale di San Francesco Cuneo, Via Santa Maria 10

BANDO DI CONCORSO PER LA CREAZIONE DI UN LOGO/MARCHIO “2028: MILLE ANNI DI VALLE MAIRA”

L’Associazione Espaci Occitan di Dronero, congiuntamente con l’Unione Montana
Valle Maira e i Comuni di Acceglio, Marmora, Canosio, Prazzo, Elva, Stroppo, Celle di
Macra, Macra, San Damiano Macra, Cartignano, Roccabruna, Dronero e Villar San
Costanzo, bandisce un concorso finalizzato alla realizzazione di un logo/marchio per la
celebrazione dei 1000 anni della Valle Maira che vedrà il suo momento culminante nel
2028.
La Valle Maira trova infatti la prima citazione dei toponimi di valle in un documento
datato 1028: questa è la motivazione per cui il concorso è denominato “2028: Mille anni
di valle Maira”.
Negli anni che precedono il “complimillennio” si intendono realizzare eventi e
manifestazioni che avvicinino a tale data: il logo/marchio andrà quindi a connotare la
diverse iniziative, lasciando traccia della celebrazione anche successivamente ed è
pertanto destinato ad essere pubblicato in tutte le possibili azioni di comunicazione e
promozione territoriale curate e/o patrocinate dall’Associazione Espaci Occitan e dalle
amministrazioni della Valle Maira.
Il logo/marchio vincitore diventerà il simbolo ufficiale dell’anniversario “2028: Mille anni
di valle Maira”. All’autore, o gruppo di autori, sarà consegnato un premio del valore di
500 (cinquecento) euro. Il materiale per la partecipazione al bando di concorso dovrà
essere spedito via posta ordinaria entro e non oltre sabato 26 novembre 2016.
Il bando e gli allegati modelli per la partecipazione al concorso possono essere
consultati e scaricati dal sito http://www.espaci-occitan.org

Arte al Belvedere di Mondovì

ARTE AL BELVEDERE

21 agosto 2016

Mondovì 

Borgo antico di Piazza

belv08locandina.doppio

[dal comunicato stampa]

L’estate densa di appuntamenti degli Amici di Piazza prosegue domenica 21 agosto al giardino panoramico del Belvedere   di   Mondovì,   con   il   quarto   appuntamento   riservato   all’arte   contemporanea.   In   una   ideale combinazione tra arte paesaggio e natura al centro di questa giornata ci sarà la figura dell’artista, cioè della sua capacità di fare arte, sia quella conosciuta che quella insolita. “L’artista e il suo doppio” intende mettere in mostra quei personaggi che praticano una doppia arte: pittori che sono anche musicisti o attori, per esempio, ma anche arti insolite, come la lettura dei tarocchi.
L’occasione si presta, come da filo conduttore degli appuntamenti passati e futuri di Arte al Belvedere, ad una rilettura dell’idea di arte contemporanea, attraverso diversi punti di vista e considerando quelle radici che permettono agli artisti di potersi esprimere. Vale la pena ricordare che nella giornata di luglio, in una domenica estiva di pieno sole con molte attrattive festivaliere e non, la manifestazione Arte al Belvedere di Mondovì Piazza è riuscita nel suo tentativo di conquistarsi una fetta di pubblico affezionato.
Abbinare la bellezza paesaggistica all’arte contemporanea – soprattutto quella più comprensibile, eseguita dal vivo – è la chiave che gli Amici di Piazza intendono continuare a proporre con i prossimi appuntamenti di Arte al Belvedere: il 21 agosto con “L’artista e il suo doppio”, il 18 settembre con la Land Art e il 16 ottobre con il gran finale con lo scambio Italia Francia,   un vero e proprio convivio poetico-artistico con incontri culturali performance e mostre “en plein air” di artisti e poeti.
La manifestazione conta su un numero definito di artisti invitati ma è aperta ad eventuali nuove collaborazioni, per queste ed altre informazioni ci sono due canali di contatto: pagina facebook Arte al Belvedere, e la più tradizionale mail: artealbelvedere@gmail.com.